L'importante storia dell'allume di potassio

Noto fin dall’antichità l’Allume di potassio ha avuto un utilizzo da parte dell’uomo per millenni. Si colloca in Egitto circa 2.000 anni prima di Cristo e il primo uso si suppone fosse per conciare le pelli grazie alle sue proprietà antifermentative.

Nel tempo ebbe anche impieghi per la depurazione dell’acqua, per rendere inattaccabili al fuoco legno e tessuti ma fu il suo uso come “fissativo (mordente) del colore dei tessuti” dei panni in lana e in seta, a renderlo così prezioso.

L’Allume di potassio fu nel medioevo una delle sostanze chimiche naturali più largamente diffuse come quantità di merce scambiata e circolante.

In Europa, dal Medioevo al Seicento, il controllo del suo monopolio causò guerre commerciali, espansionistiche, dei dazi, finalizzate all’esclusività dell’estrazione mineraria, al controllo dei porti di smistamento, alla riscossione di dazi, al mantenimento della segretezza delle colorazioni ricercate nei tessuti di lana e seta.

Oltre alla rilevanza come sostanza imprescindibile per il trattamento dei tessuti di lana e di seta la storia dell’allume di potassio segna anche molta della storia mineraria dell’Italia (siti minerari principali - oltre a quello di Focea in Asia minore - furono per l’Italia nel Lazio nei monti della Tolfa vicino a Roma, in Toscana a Volterra, Campiglia Marittima, Massa Marittima, Siena, in Sicilia a Roccalumera e nelle Isole Eolie) e l’esistenza di queste miniere incise in maniera importante nell’economia e nella società prima degli Stati italiani e poi dell’Italia unita fino a poco prima della Seconda guerra mondiale quando le miniere furono in gran parte dismesse.

Miniera di Allume di Potassio